Rag’n’Bone Man
16 giugno 2017
Teatro Romano Verona
Di persona, Rory è l’esatta definizione di un gigante buono. Un uomo grande, barbuto, con tatuaggi che non recitano “amore e odio” ma “soul e funk” impresse con l’inchiostro sulle sue nocche.
Il prodigioso talento di Rory Graham, stella nascente sotto lo pseudonimo di Rag’n'Bone Man, ha iniettato una ventata di novità nella musica blues.
Cresciuto ad Uckfield, a 20 miglia dalla costa di Brighton, la musica ha accompagnato tutta la sua vita: suo padre suonava la chitarra, sua madre cantava e c’era sempre qualche disco che riecheggiava per la casa.
Nel 2014 Graham pubblica l’Ep “Wolves”, contenente nove tracce – un album, a tutti gli effetti, in cui riecheggia la sua predilezione per i giganti del jazzy hip hop come Gang Starr – e alcune importanti collaborazioni con Vince Staples, Stig Of The Dump, e Kate Tempest.
I molti talenti di Graham – il suo essere un cantautore versatile, la sua voce profonda e la sua capacità nell’esprimere emozioni – suscitano l’interesse della Columbia Records con cui firma per “Wolves”. La title track dell’Ep è attualmente la sigla iniziale della nuova serie di punta della BBC, “New Blood”. Nel 2015 esce “Disfigured” in cui opta per un suono più spoglio, ispirato alla musica di Al Green. “Mi ricordo di aver pensato, ‘posso fare quello che voglio ora, quindi se faccio qualcosa che suona bene, non devo preoccuparmi di etichettarlo sotto un preciso genere. Ecco perché c’è un brano che suona come Bon Iver, uno che è hard blues-rock, e uno che è più hip hop/soul”.
La scorsa estate, dopo quasi un decennio e mezzo di sperimentazione e studio, messa a fuoco e messa a punto, il nome di Rag’n'Bone Man è iniziato a diventare familiare. Rory ha trascorso l’inverno a lavorare sul suo album di debutto insieme al produttore Mark Crew, a Two Inch Punch, aka Ben Ash (che ha lavorato come co-compositore / produttore per Sam Smith, Jesse Ware e di Damon Albarn), e a Jonny Coffer (un altro produttore, il cui curriculum spazia dal brano “La La La” di Naughty Boy’s alle tracce del recente album di Beyoncé).
In una cultura post-millenaria in cui i talenti emergenti vengono educati ad una uniformità di fraseggio e tecnica, Rag’n'Bone Man arriva come antidoto. Consumatore ossessivo della musica, le qualità di Rory riverberano in ogni nota che canta. Così come “Soul” e “Funk”, Rory ha la parola “stella” scritta su di lui.
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